Tratto da “ La ragazza
sull’albero “ G.B. Hill
Nel dicembre 1997, a 23 anni, Julia "Butterfly" Hill si è
arrampicata in cima a una sequoia, battezzata Luna, per protestare contro
l'abbattimento di una foresta di alberi millenari nel nord della California da
parte della Pacific Lumber, una società nel settore della raccolta del legname.
Ne è discesa solo due anni dopo, avendo raggiunto con la Pacific Lumber un
accordo di grande valenza simbolica, per la conservazione di Luna e degli
alberi circostanti. Durante tutto questo periodo ha vissuto su una piccola e traballante
piattaforma a circa sessanta metri di altezza, in balia delle tempeste, degli
elicotteri della Pacific Lumber e dei suoi agenti di sicurezza che impedivano
il passaggio dei rifornimenti. Questo libro è la storia della sua avventura.
Avevo 6 o 7 anni quando una
farfalla si posò sulla mia mano e vi rimase per ore mentre facevo
un’escursione fra le montagne della
Pennsylvania
Da allora le farfalle mi hanno
sempre accompagnata nei momenti di bisogno, a volte veramente , altre in
visione o nel sogno.
In un periodo in cui mi sentivo
estremamente abbattuta ebbi la visione di una farfalla che bucava il bozzolo:
quando alla fine si liberò era una farfalla magica di tutti i colori del
prisma.
Mentre usciva, il guscio marrone
si trasformava in un nastro luccicante
che si srotolava.
Il giorno successivo, al
lavoro, ero ancora depressa e mi giunse
questo messaggio: attraverso le difficoltà e le prove della vita acquisiamo bellezza e libertà.
Fu allora che cominciai a imparare a interiorizzare il processo della farfalla che riguarda
sempre la comprensione e l’abbandono di ciò a cui siamo attaccati.
Un bruco fa una vita veramente
comoda e finisce per abituarcisi.
Ma non è veramente libero.
Non è propriamente bello.
Alla fine, siccome avverte che
c’è qualcosa di più, non perché qualcuno
glielo dica , ma per un’intuizione profonda abbandona la tranquillità che lo circonda e
tesse intorno a sé il bozzolo .
Il bozzolo proviene dall’interno
del bruco, proprio come il nostro distacco viene dall’interno di noi stessi.
Il bruco si avvolge su se stesso
ed è costretto all’interno di quello spazio piccolo e buio dove niente può
distrarlo. Il sole e la pioggia non
possono penetrare il suo mondo.
E’ solo nell’oscurità, avvolto in
ciò che ha tessuto dall’interno e al riparo da qualsiasi distrazione.
Lo stesso accade a noi.
La vera trasformazione avviene
solo quando siamo in grado di guardare a noi stessi con
onestà e siamo pronti ad affrontare
gli attaccamenti e i demoni
interiori.
Liberi dal ronzio delle
distrazioni pubblicitarie e dalle falsi realtà sociali.
Dobbiamo ritirarci nel nostro
bozzolo e affrontare direttamente noi stessi.
Dobbiamo rivolgerci alla nostra
profonda oscurità interiore, perché solo abbandonando gli attaccamenti e affrontando il buio il corpo del bruco
comincia a svilupparsi e le sue ali belle e luminose prendono forma.
Persino allora, il bruco deve
annullare un ultimo legame quello con lo spazio buio e limitato a cui si è
abituato, una nuova forma di tranquillità comincia a rompere gli strati del
sé in cui è avvolto.
Ciò che c’è al di là non ha senso, ma risponde a una
chiamata superiore.
L’ultima lotta permette la
trasformazione finale.
Se un essere umano aiuta la
farfalla a uscire dal bozzolo, la farfalla non volerà mai.
Solo trovando la forza di
liberarsi dall’ultimo legame , questo delicato essere, con un corpo talmente
leggero e fragile che il respiro sembra spezzarlo , può volare bello e libero.
Allo stesso modo, solo quando ci
liberiamo di tutti i legami che conosciamo, compresa la preoccupazione per noi
stessi, e quando ci affranchiamo dal bozzolo che abbiamo tessuto intorno a noi
per chiuderci al mondo , solo allora possiamo diventare gli esseri veramente stupendi che siamo destinati ad
essere.
Nessun commento:
Posta un commento